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Dio è santo e la sua santità è unita inseparabilmente alla giustizia. Se non fosse giusto, non potebbe essere santo. Essendo santo, deve essere giusto. Di conseguenza deve punire il peccato.
Il profeta Sofonia affermava: “Il Signore è giusto... Egli non commette ingiustizie; ogni mattina Egli dispensa i suoi giudizi e non manca mai, ma il perverso non conosce vergogna” (3:5).
Nel Salmo 11 è detto: “Il Signore è nel suo tempio santo; il Signore ha il suo trono nei cieli. Il suoi occhi vedono, le sue pupille scrutano i figli degli uomini.
“Il Signore scruta il giusto, ma detesta l’empio e colui che ama la violenza. Egli farà piovere sull’empio carboni accesi; zolfo e vento infocato sarà il contenuto del suo calice.
“Poiché il Signore è giusto, Egli ama la giustizia; gli uomini retti contempleranno il suo volto” (vv. 4-7).
Dio avverte che giudicherà il peccato. Lo ha fatto sempre. A Adamo ha detto: “Non mangiare del frutto della conoscenza del bene e del male... Se ne mangerai, certo morrai”. Adamo ha disubbidito insieme con Eva, e la morte spirituale e fisica sono diventate una realtà per loro e per i loro discendenti.
Secoli più tardi, Dio, per mezzo di Noè, ha avvertito per 120 anni del giudizio incombente, esortandoli a ravvedersi. Non hanno ascoltato. E un diluvio eccezionale ha coperto tutto il pianeta. Uccidendo uomini e animali.
Oggi avverte gli uomini per mezzo di avvenimenti dolorosi, guerre e catastrofi e con l’annuncio del Vangelo. Egli ci permette di diffondere il messaggio della grazia, portata da Cristo, come mai prima. Ma un giorno la sua pazienza finirà.
“Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni, ma è paziente verso di noi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. Il giorno del Signore verrà come un ladro. In quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate” (2 Pietro 3:9,10). Non vi pare la descrizione di un’esplosione atomica?
“È stabilito che gli uomini muoiano una volta sola (altro che reincarnazione!), dopo di che viene il giudizio” dice la lettera agi Ebrei 9:27. La Bibbia non parla né di purgatorio, né di possibilità di pentimento dopo la morte, per chi non si è ravveduto. Il giudizio sarà definitivo con la condanna all’inferno.
Dell’inferno non ci piace parlare, ma sarà la separazione eterna da Dio, accompagnata da sofferenze fisiche e dalla terribile consapevolezza che sarebbe stato possibile evitarlo, credendo nella grazia in Cristo, e di non poter più uscirne.
Gesù ha parlato molto dell’inferno, del giudizio e della condanna, sebbene sia venuto per far conoscere e dimostrare l’amore di Dio e per dare la sua vita per riscattare i peccatori (Marco 10:45). Ha dichiarato: “Chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. Il giudizio è questo: la luce (Cristo) è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie” (Giovanni 3:18,19). E ha esortato a pentirsi e a credere in Lui.
Conversando coi discepoli e commentando su disgrazie e incidenti accaduti al suo tempo, Gesù disse: “Se non vi ravvedete, perirete tutti come loro!” (Luca 13:5). La nostra vita può cessare in quasiasi momento e sarebbe “terribile cadere nelle mani del Dio vivente!” (Lettera agli Ebrei 10:31).
Ma Dio è anche misericordioso. In Lui santità, giustizia e amore sono in perfetto equilibrio.
“Il Signore è pietoso e clemente. Lento all’ira e ricco in bontà. Egli non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci castiga in proporzione alle nostre colpe.... Come un padre è pietoso verso i suoi figli, così è pietoso verso quelli che lo temono. Egli conosce la nostra natura e si ricorda che siamo polvere...” (Salmo 103:10,13).
“Indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, mediante la fede in Cristo, per tutti coloro che credono, infatti tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamnte per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù...” (Romani 3: 21-24).
“Egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia...” (Tito 4:5). “È per grazia che siete stati salvati mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno si vanti...” (Efesini 2:8).
La salvezza eterna è possibile e gratuita. La via d’uscita è a tua disposizione. L’hai capita? L’hai accettata?
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