“Chi era Habacuc?” chiede la maestra ai ragazzi della sua classe di scuola domenicale.
“Bohhhhhh...” è la risposta. I ragazzi la guardano con l’espressione vispa delle icone bizantine.
“Mi pare che era un profeta. Uno di quelli poco importanti...” tenta una ragazza.
“Niente è poco importante, se è nella Bibbia” dice l’insegnante, “ma è anche vero che di lui non si sa proprio niente. Né dove è nato, né cosa ha fatto, nè a che tribù apparteneva”.
“Allora perché lo studiamo?” dice un ragazzotto con tono un po’ di sfida.
“Lo studiamo perché ha qualcosa di molto importante da insegnarci” dice la maestra. E continua: “Sembra che sia vissuto quando il regno di Giuda era in una decadenza totale e la gente si comportava malissimo. Quasi tutti erano ribelli e adoravano dei falsi idoli invece di adorare Dio, disubbidivano ai comandi di Dio ed erano immorali.
“Dio ha fatto sapere a Habacuc che avrebbe usato i Caldei, che erano crudelissmi e cattivissimi, per invadere la terra dei Giudei e punirli per i loro peccati, come si meritavano”.
I ragazzi erano attenti e interessati. Per una volta non facevano domande.
“Come pensate che abbia ragionato Habacuc?” chiese la maestra.
I ragazzi dissero: “Che Dio faceva bene... La gente cattiva si era meritata la punizione... Se facciamo male Dio deve punire...”.
“Sono buone risposte” disse la maestra, ma Habacuc aveva un problema: “Era vero che gli Ebrei erano cattivi e disubbidienti e meritavano una punizione, tanto più che Dio li aveva avvertiti tante volte e loro non avevano ascoltato, ma perché usava delle gente ancora più cattiva per punirli? Non gli sembrava giusto...”.
“Infatti... non è giusto!” disse un ragazzo un po’ bellicoso. “Dio deve punire tutti, se no non è giusto! Doveva usare i bravi per punire i cattivi!”
“Ma, mio papà dice che Dio fa sempre del bene...” propose una bambina.
“Tranquilli!” disse la maestra. “Ascoltate come è andata a finire. Dio ha detto a Habacuc che, a suo tempo avrebbe punito anche i Caldei molto duramente. Il malvagio sarà punito una volta o l’altra e la punizione sarà dura e giusta. Dio è sovrano e fa tutte le cose come Lui vuole e quando vuole. Ma chi ama Dio e crede in Lui vivrà per mezzo della sua fede in Dio.”
“Vuol dire che nessuno che ama Dio muore in guerra?” chiese un bambino che era stato zitto fino a quel momento.
“No, purtropppo anche i credenti muoiono nelle guerre e nelle disgrazie, se Dio lo permette. Ma chi ama Dio, vivrà per sempre col Signore. E questo è molto importante.”
“È un po’ triste però...” disse lo stesso bambino.
“Sì, è triste, e per questo dobbiamo parlare alla gente di Gesù e del perdono di Dio, così, se crederanno, andranno in cielo. Ma ascoltate cosa ha detto Habacuc alla fine del suo piccolo libro. È la risposta che ha dato a Dio: “Ho udito e le mie labbra tremano... io tremo e aspetto in silenzio il giorno dell’angoscia, quando il nemico marcerà contro il popolo per assalirlo... Ma io mi rallegrerò nel Signore, esulterò nel Dio della mia salvezza. Dio, il Signore è la mia forza; Egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle alture” (Habacuc 3:17-19).
“Cosa ha fatto poi Habacuc?” chiese un ragazzo.
“Non lo sappiamo, ma certo avrà continuato a parlare alla gente e a aiutarla a credere in Dio! Come dobbiamo fare anche noi” concluse la maestra.
Habacuc, come noi, si faceva delle domande. Dio gli rispondeva direttamente, noi troviamo le risposte nella Bibbia. Per questo è importante leggerla e mai considerare qualche sua parte poco importante.
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