Una mamma come noi

Quando i miei figli erano in America all’Università, non c’era Skype, i telefoni non facevano tariffe speciali per l’estero. Si comunicava con le lettere. Noi ci scrivevamo una volta alla settimana. Io spesso mi preoccupavo: si copriranno abbastanza quando fa freddo? Mangeranno cose giuste o andranno avanti solo a patatine? E se Deborah incontrasse un tipo cattivo quando torna a casa la sera? E se... e se... e se?

Non era una bello. Finché non ho capito che non aiutavo nessuno preoccupandomi. Avrei fatto meglio a trasformare le mie preoccupazioni in preghiere.

Maria di Nazaret è stata un esempio di sottomissione e di ubbidienza (lo abbiamo detto la volta scorsa) nelle cose grandi. Ma in altri casi, si preoccupava, come una mamma qualsiasi, per suo Figlio. Anche nell’episodio di Gesù a 12 anni, nel tempio di Gerusalemme, la vediamo che rimprovera il ragazzo, che lei e Giuseppe avevano cercato per tre giorni, e gli dice: “Figlio, perché ci hai fatto così? Tuo padre ed io ti cercavamo, stando in gran pena!”

I Vangeli non dicono nulla sui circa 20 anni che seguirono. Evidentemente la famiglia di Giuseppe e Maria viveva normalmente a Nazaret, come una qualsiasi famiglia di artigiani. Forse Maria ha continuato a preoccuparsi per tutti i suoi figli, anche se Gesù non le dava pensiero (Giovanni 2:51).

Quando ebbe circa 30 anni, Gesù andò a farsi battezzare da Giovanni Battista e iniziò il suo ministero di insegnamento, di predicazione e di guarigioni miracolose. Le folle lo seguivano entusiaste.

A Cana, in Galilea, in occasione di un matrimonio a cui partecipavano Maria, Gesù e i suoi discepoli, Maria si accorge che il vino era finito. Bisognava provvedere!

Forse ha pensato: “Gesù è stato sempre bravo, servizievole e capace... Gli dico che faccia qualcosa!”. Forse pensava che si sarebbe precipitato in paese per provvedere dell’altro vino?

Ne parla a Gesù e Lui le fa capire che avrebbe preso ordini solo da suo Padre. Però essa dà, in ogni modo, ai servi un ordine: “Fate quello che vi dirà”.

Dopo poco, Gesù cambia dell’acqua in un vino di ottima qualità. È il suo primo miracolo.

Maria aveva dato un ordine giusto: “Fate quello che vi dirà”. Lo darebbe di nuovo, se oggi fosse viva. Direbbe: “Se Lui vi dice di credere, credete! Se afferma di essere l’unica via di salvezza e l’unico mediatore fra Dio e gli uomini, credetegli! Se dice che nessuno arriva al Padre se non per mezzo di Lui, credetegli! Se dice che chi non crede in Lui perirà nell’inferno, credetegli!”.

Ma torniamo al racconto dei Vangeli e alla tendenza di Maria a preoccuparsi.

Agli inizi del suo ministero pubblico, Gesù era assediato dalla folla. Gli portavano i malati e Lui li guariva. Cacciava demoni dagli indemoniati. Sanava i lebbrosi. La pressione era tanta che né Gesù né i discepoli avevano il tempo di mangiare. In più c’erano molti religiosi, lividi di invidia, che insinuavano che Gesù facesse tutti quei miracoli con l’aiuto di Satana. Un’accusa grave.

Maria e gli altri suoi figli, preoccupati e forse in agitazione, decidono di intervenire in favore di Gesù: “È fuori si sé” dicevano (Marco 3:21). “Bisogna fare qualcosa... si deve riposare... se va avanti così schiatterà... Quello che è troppo è troppo. Esagera... è diventato matto...”

Si avvicinano alla casa in cui era Gesù e lo fanno chiamare.

“Gesù, ci sono là fuori tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle che ti cercano!” gli dicono alcuni. Di nuovo, Gesù prende le distanze: “Chi è mia madre? E chi sono i miei fratelli?... Chiunque avrà fatto la volontà di Dio mi è fratello, sorella e madre” (Marco 3:33,35).

È chiaro che né Maria né i fratelli di Gesù avevano capito la portata del ministero di Gesù e l’importanza della sua venuta. Giovanni l’evangelista, tre anni dopo questo episodio, dirà: “Neppure i suoi fratelli credevano in Lui” (7:5). Come era possibile una simile dimenticanza, dopo l’annuncio degli angeli, la nascita miracolosa, il coro angelico che inneggiava al Bambino? Forse, dopo trent’anni di vita normale, anche le esperienze più straordinarie possono diventare meno vivide... Non sembra che in famiglia capissero che Gesù era il Messia. D’altra parte, se il Messia doveva essere un trionfatore e Gesù era così poco apprezzato, qualche dubbio poteva venire. Perfino Giovanni Battista aveva dubitato....

Maria, è nominata solo altre due volte nei Vangeli. Una alla croce e un’altra dopo l’ascensione di Gesù. Nel frattempo, sarà tornata a Nazaret? Non si sa.

Alla croce, Maria vede suo Figlio torturato, appeso fra cielo e terra, e ne osserva l’agonia straziante. Gesù la vede, vicina a Giovanni, e trova la forza di affidarla a quel discepolo tanto amato. Giovanni, da quel momento la prende con sé, come un figlio. Non è ricordata nessuna parola di lei. Forse il dolore l’aveva resa muta.

Poi, nel Libro degli Atti degli Apostoli, Maria è nominata, mentre con i discepoli, altre donne e i fratelli di Gesù, circa centoventi persone, prega e aspetta la discesa dello Spirito Santo.

Viene la Festa della Pentecoste, Gerusalemme è piena di gente venuta per adorare nel Tempio. Lo Spirito Santo scende e riempie quei centoventi fedeli. Pietro predica e si convertono 3000 persone. È l‘inizio della chiesa cristiana e dell’espansione del Vangelo.

Così si chiude tutto quello che si sa su Maria. A noi resta l’esempio di una donna sottomessa a Dio, ubbidiente, normale nei suoi sentimenti e l’ascolto del suo unico ordine: “Fate tutto quello che Gesù vi dirà”. Lo fai?
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