Stavo facendo una serie di studi sulla bellezza e il privilegio di essere donna e avevo chiesto se ci fossero domande, dopo averne concluso uno. Onestamente pensavo che mi avrebbero chiesto delle cose riguardo allo studio e al soggetto che avevo trattato. Non avevo parlato di indumenti.
“Non li porto perché mi pare che non mi starebbero bene. Sono bassa di statura, e (ho canticchiato) “non ho l’età...”! Pensavo di aver chiuso felicemente l’argomento, invece hanno continuato: “Sono comodi... sono di moda... la gonna non usa più... la Bibbia non lo proibisce...”
Ho dovuto continuare: “Se proprio volete saperlo, mi pare che noi donne, in generale, non siamo fatte con una forma che si adatta ai pantaloni. Abbiamo le anche larghe, le natiche i solito grassottelle e i pantaloni mettono in risalto quello che una gonna invece nasconde felicemente. Secondo me, per portare bene i pantaloni, bisogna essere magre, alte e slanciate.... Io non lo sono. Altre domande?”
“Ma tuo marito te li lascerebbe portare?” E ridagliela!
“Penso di sì, purché non fossero a vita bassa. E non sol perché sono vecchia. Sono sicura che non avrebbe permesso neppure a nostra figlia di portarli, quando era adolescente. Abbiamo avuto abbastanza discussioni riguardo alla minigonna che era stata inventata allora, allora...” .
“Altre domande?”
Silenzio. Meno male.
Oggi sui pantaloni delle donne non si discute più e spesso mi viene da sorridere nel vedere molte mogli di anziani e di responsabili di chiesa che indossano i pantaloni anche la domenica mattina, magari bluejeans, al culto. E pensare che quegli stessi anziani, o i loro padri, avevano discusso per ore e predicato, versetti biblici alla mano, su come noi donne ci dovevamo vestire. Anche allora, la consideravo una terribile perdita di tempo, che sapeva di legalismo.
Oggi, però, non sarebbe forse del tutto sbagliato ogni tanto accennare all’importanza della modestia e del pudore. Ma i tempi cambiano. E non in bene.
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