Il perdono è terapeutico

Ho parlato di donne abusate e di come reagire. Cosa fare quando si subiscono dei torti, dei maltrattamenti? Le possibilità sono due: subire e pregare che le cose cambino o agire biblicamente nella speranza che serva a cambiarle.

La volta scorsa ho parlato di una donna che mi ha telefonato per parlarmi delle sue difficoltà col marito. Aspetto ancora di sapere vanno le cose. Però, oltre a pregare e chiedere l’intervento di chi poteva riprendere e correggere la condotta di suo marito, le ho detto una cosa che io ritengo essenziale e che riguardava lei e solo lei: il dovere di perdonare il marito violento. Cosa non facile.

“Ma sono anni che lo sopporto!” ha esclamato.

“Andiamoci piano, cara” ho detto. “Sopportare non significa perdonare. Il perdono fa bene, la sopportazione deprime” ho spiegato.

“Non ti capisco...”

Ci sono tante idee sbagliate sul perdono. Prima di tutto, diciamo cosa non è. Non è subire con pazienza i torti. Non è mettere, come si dice, una pietra sopra a un’offesa e ricominciare da capo, non è cercare di non farci caso, non è vendicarsi. Non è neppure un sentimento che proviene da un impeto del cuore, dato che molte volte non abbiamo nessuna voglia di perdonare.

Perdonare è piuttosto solo un’ubbidienza al comando del Signore che afferma che se non perdoniamo agli altri i loro peccati, Lui non perdonerà i nostri. E’ perciò un atto preciso e definitivo della nostra volontà.

Come funziona? In preghiera, si nomina al Signore con precisione il torto subito e si dice: “Per questo torto io lo (o la o li) perdono e ti prego di perdonare la mia rabbia e la mia voglia di vendetta. Aiutami a non rimuginarci più su. Amen”.

Non succederanno i fuochi d’artificio, non si sentiranno le trombe suonare, ma ti si toglierà un peso dallo stomaco. Provare per credere.

Vuol dire che tutto andrà a posto e sarà come se non fosse successo nulla? No. È possibile che nulla cambierà e che si debba ancora procedere per riprendere chi ha fatto del male. La riconciliazione avviene solo quando e se la persona che ha offeso chiede a sua volta perdono. Quello che cambia è solo il cuore e l’atteggiamento di chi perdona. Ma è già molto!

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