C’è speranza se… Consiglio n. 5
La volta scorsa ho scritto che il perdono dovrebbe essere la “colla” che unisce una coppia nel suo cammino giornaliero.
Alcuni mi hanno detto: “Io non riesco a perdonare come Dio, perché è detto che Dio dimentica i peccati e io proprio a dimenticare non ci riesco”.
Onestamente, io non penso che si possa dimenticare, perché la memoria è una facoltà meravigliosa che Dio ci ha dato.
E non ho la minima idea di che cosa significhi profondamente l’affermazione di Dio, “non mi ricorderò più dei loro peccati”. Può darsi che abbia una specie di tasto su cui è scritto “del” come in un computer e che proprio lo usi con i nostri peccati quando li confessiamo? Non lo so.
Ma so per certo che non ci ritorna su, non li rivanga e non ce li rinfaccia. Non ne parla più. Questo è il suo modo di “non ricordare”.
E questo è il consiglio n.5: Non state a tirar fuori sempre i peccati e gli sbagli del passato.
I coniugi faranno bene a parlare tranquillamente del loro passato. Se ci sono cose che turbano la coscienza dell’uno o dell’altro dovrebbero essere portate alla luce, per evitare che creino dei pericolosi complessi di colpa o blocchi nella loro relazione. Una volta che le cose sono chiarite e spiegate non dovrebbero essere più tirate fuori. Basta, fatto e finito!
Marito e moglie devono applicare al loro passato le parole dell’Apostolo Paolo in Filippesi 3:12-15: “Non che io abbia già ottenuto tutto questo (la piena conoscenza di Cristo e la sua perfezione e il premio per il suo servizio); ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono stato anche afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando (non pensandoci più) le cose che stanno dietro, e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù”.
L’amore vero deve preoccuparsi del presente. Il passato deve essere perdonato e sepolto per sempre.
Il vero amore e la vera fede cristiana si innalzano al di sopra dei sospetti e dei rancori e vivono secondo quanto Dio ha insegnato.
In un mio libro sull’educazione dei bambini, ho parlato dell’importanza di perdonare in maniera definitiva e ho raccontato che uno dei nostri figli aveva pitturato alla piccassiana una parete, accanto al suo letto. Era stato sgridato, punito e, dopo aver chiesto perdono, era stato perdonato.
Il giorno dopo, mentre cercavo di ripulire la pittura, mi sono permessa di commentare che aveva combinato un gran pasticcio.
La sua reazione è stata: “Chi l’ha fatto, è stato perdonato!”. Per lui il pasticcio non esisteva più.
Permettete al sangue di Cristo, che purifica e lava ogni peccato, di coprire e lavare ogni peccato e vivete secondo il comando del Signore: “Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo”.
Alla prossima, col consiglio n. 6!
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