C’è speranza se… Consiglio n. 4


Prima di sposarmi, l’ho fatto anch’io, vedendo qualche difettuccio nel mio caro. Ho detto fra me e forse stupidamente anche a qualche amica: “Una volta sposati lo aiuterò a cambiare”.

Scordatevelo! Nessuno cambia, se il Signore non lo aiuta a cambiare. Perciò il consiglio n.4 è: Accettatevi l’un l’altro così come siete.

Il matrimonio non è una specie di riformatorio in cui la moglie si impegna a fare da mentore al marito, naturalmente facendo precedere ogni esortazione dall’espressione “caaaaaaaaro, se fossi in te…”, e il marito vorrebbe essere un Pigmalione, capace di trasformare la mogliettina in una specie di bambola senza personalità secondo i suoi desideri.

Mariti e mogli si devono prendere realisticamente per quello che sono, coi loro difetti e le loro buone qualità. Ogni essere umano ha pecche, pregi e debolezze.

Uno degli scopi del matrimonio è crescere insieme, incoraggiandosi e aiutandosi reciprocamente a diventare più simili a Cristo possibile.

Nella sua lettera ai credenti di Colosse, prima di parlare specificatamente dei doveri della coppia, Paolo ha esortato tutti a prepararsi un bel guardaroba di abiti con cui rivestirsi (3:12-14). Eccolo.

“Vestitevi, come eletti di Dio, santi e amati,
  • di sentimenti di misericordia, cioè di comprensione. Tutti abbiamo sposato un peccatore o una peccatrice, con difetti, con bagagli di ferite di esperienze spesso negative, provenienti da ambienti diversi, se non addirittura da culture diverse. 
  • Aggiungete vestiti fatti di benevolenza, cioè di desiderio sincero di fare del bene e di volere prima di tutto il bene dell’altro, 
  • fatti di umiltà, cioè di quel sentimento che considera l’altro più importante di me e dei miei interessi personali, 
  • fatti di mansuetudine, cioè della capacità di sottomettersi ai bisogni dell’altro per accrescere il suo bene vero e profondo, 
  • cuciti con pazienza, sopportazione, comprensione, 
  • foderati di sopportazione (in altre parole, sostenetevi, sorreggetevi gli uni gli altri). In questo periodo non mi sento molto forte fisicamente. Quanto bene mi fa il braccio di chi mi aiuta a camminare più sicura e a non inciampare! 
  • E perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi d’un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. Il perdono dovrebbe essere la “colla” che unisce la coppia e la cementa, e deve essere usato biblicamente e costantemente. 
  • Infine coprite tutto con un mantello… E al di sopra di tutte queste cose, vestitevi dell’amore che è il vincolo della perfezione”

Per oggi mi pare che basti.
:

Nessun commento:

Posta un commento