Abbiamo parlato lunedì scorso dell’amore di Dio e del nostro amore per Lui. In un’altra lettera, Paolo parla dell’amore che procede da un cuore puro (1 Timoteo 1:5), da una buona coscienza e da una fede sincera. Questo è l’amore che noi dobbiamo avere.
Deve venire da un cuore puro, cioè purificato, pulito e rinnovato dallo Spirito santo.
Ho scritto questo post il 29 aprile 2013 dopo avere sentito il discorso del nuovo Presidente del Consiglio. Era pieno di buoni proponimenti, di promesse e di speranze. Probabilmente, mentre lo pronunciava, credeva a tutto quello che diceva e faceva appello alla collaborazione e all’impegno dei suoi colleghi e del popolo italiano. Parole e proponimenti giusti. Ma potranno essere messi ad effetto? Ne dubito.
Non perché le autorità non vogliano fare bene e non vogliano il bene della nazione, ma perché hanno a che fare con uomini, per natura egoisti e con un cuore non puro. E, forse, hanno anche a che fare col loro cuore.
La Bibbia non fa mistero sul cuore dell’uomo e dice che è insanabilmente malvagio e ingannevole (Geremia 17:9) e Gesù ha detto che dal “cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni” (Matteo 15:19).
Gesù stesso non si fidava neppure della gente che alla festa di Pasqua lo lodava e acclamava “perché conosceva quello che era nell’uomo” (Giovanni 2:25). Proprio in quell’occasione un uomo religioso molto sincero (se fosse vivo oggi, probabilmente sarebbe un pezzo grosso in Vaticano) andò a trovarlo di notte, probabilmente per non farsi vedere dai suoi colleghi, per esprimere il suo rispetto per Gesù. Aveva capito che era il Messia venuto da Dio.
Gesù interruppe il discorsetto di circostanza di Nicodemo e gli disse pari pari: “Se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio” (Giovanni 3:3) e gli spiegò che, nonostante la sua sincerità e integrità, aveva bisogno di un rinnovamento radicale interiore, di una trasformazione che Gesù chiamò “nuova nascita”. Non gli disse che doveva battezzarsi, fare penitenze o pellegrinaggi, ma che doveva credere in Lui e in Dio che lo amava e voleva salvarlo.
Ecco le parole precise di Gesù: “Iddio ha tanto amato il mondo (mi piace immaginare che Gesù lo abbia guardato con amore negli occhi e gli abbia fatto capire che Dio lo amava come amava ogni altro essere umano mai vissuto sulla terra) che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna” (v. 16).
Nicodemo non professò di credere in Cristo in quel momento, ma quelle parole lo colpirono. In seguito cercò di difendere Gesù quando era accusato dagli altri sacerdoti (Giovanni 7:50,51) e dopo che Gesù era stato ucciso, ebbe il coraggio di andare a chiederne il corpo per seppellirlo degnamente (Giovanni 19:39). Le sue azioni dimostrarono che il suo cuore era cambiato. Era diventato puro.
Un cuore puro ama, non progetta il male, non si vendica, non è egoista. È un cuore che non agisce per orgoglio e cerca il bene degli altri.
Sarebbe bello se il cuore degli Italiani diventasse così. E sarebbe bello anche se noi Italiani, che conosciamo la verità e per la grazia di Dio siamo nati di nuovo, cercassimo di inondare il nostro paese di foglietti di evangelizzazione, parlassimo di più del Vangelo ai nostri vicini e pregassimo di più per le nostre autorità. Certamente qualcosa cambierebbe.
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