Troppo stanco per pregare


Ma quanto è difficile pregare! Se c’è una cosa che Satana cerca di ostacolare è proprio la pratica del nostro raccoglimento e la nostra vita di preghiera. Ecco cosa usa. 

L’abitudine 
Preghiamo e le nostre preghiere sembrano sempre uguali. Cominciamo allo stesso modo e seguiamo sempre la stessa formula e finiamo con la  solita frase “nel nome di Gesù”.

Chiediamo le stesse cose, e c’è proprio poca freschezza nelle nostre richieste. A volte, anche se usiamo una lista di preghiera, sembra un po’di leggere l’elenco del telefono. E il nostro cuore è freddo e lontano. Ci abbiamo fatto l’abitudine.

Trattiamo il Signore come se fosse il garzone del supermercato
Gli facciamo la lista di quello di cui abbiamo bisogno e amen. Non aspettiamo neppure un momento per capire se abbiamo chiesto una cosa giusta, se il nostro atteggiamento è buono, se preghiamo con sottomissione. 

Ma c’è di più.

La stanchezza fisica
La mattina ci alziamo stanchi e con poca voglia di pregare. La sera siamo troppo stanchi per pregare e ci addormentiamo pregando. Pregare dovrebbe essere una gioia, mentre a volte diventa una fatica. Da che dipende?

Siamo troppo occupati
Vogliamo pianificare e organizzare ogni minuto della nostra giornata e cerchiamo di seguire degli orari impossibli. Magari la riempiamo di cose buone e attività utili, anche spirituali e di testimonianza. Ma se siamo troppo presi dalle attività e trascuriamo la preghiera, il raccoglimento e la meditazione, significa che siamo troppo occupati per funzionare bene. Ho sentito una frase molto appropriata a questo riguardo: “Guardatevi dall’aridità di una vita troppo attiva”. Parole sante.

Dobbiamo capire che la parte più importante della nostra vita cristiana è la nostra comunione  con Dio. E da questa comunione dipendono la potenza e il peso della nostra testimonianza, la gioia di servire e l’efficacia di ciò che facciamo. 
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