Gesù era a Gerusalemme e il momento della sua morte si stava
avvicinando. L’ostilità dei farisei e dei sacerdoti era palpabile.
Egli camminava in una strada coi discepoli. Un cieco attirò l’attenzione di questi: era
cieco dalla nascita. Era nato senza occhi. Poveraccio!
“O lui o i suoi genitori devono essere, o devono essere
stati, dei grandi peccatori, per aver meritato una punizione simile!”
pensarono. Lo chiesero al Signore e Lui disse che no, i peccati non c’entravano.
Era nato così perché fosse una testimonianza della potenza di Dio. Poi fece una
cosa strana.
Si chinò per terra, fece del fango con la sua saliva e con la
polvere, ne fece una poltiglia e la spalmò al posto degli occhi del cieco. Poi
gli disse: “Va’, lavati nella vasca di Siloe”.
Il cieco ci andò e tornò che ci vedeva! Aveva degli occhi!
La gente era stupita.
Qualcuno diceva che era lui, altri affermavano che fosse uno
che gli assomigliava. Lui diceva: “Sono proprio io! Ero cieco e ci vedo!”.
Per quello che ne sappiamo dai Vangeli, Gesù non aveva mai
fatto un miracolo con una procedura simile. Aveva guarito centinaia, migliaia
di persone, ma questo metodo era diverso. Perché? Forse, come recitando una
parabola, voleva far capire qualcosa ai religiosi che lo disprezzavano? Non lo sappiamo, anche se, prima di operare il
miracolo, aveva detto: “Bisogna che io compia
le opere di Colui che mi ha mandato...
mentre io sono nel mondo, io sono la luce del mondo”.
Questa meravigliosa storia e la sua conclusione si trovano
nel capitolo 9 del vangelo di Giovanni. Leggila per conto tuo: è straordinaria.
Se facciamo un immaginario e gigantesco passo indietro, arriviamo
al sesto giorno della creazione. Nel
libro della Genesi 1:26, Dio disse: “Facciamo
l’uomo a nostra immagine...” e in Genesi 2:7 sta scritto: “Dio il Signore formò l’uomo dalla polvere
della terra e gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima
vivente”. Dio non creò l’uomo dal nulla, come fece per il resto della creazione,
ma lo formò.
Gesù usò esattamente lo stesso metodo per formare gli occhi
del cieco nato. Egli, come Dio, fece del fango e quel fango prese vita. Divenne
materia vivente. Gesù è creatore e fin dal principio ha creato insieme con Dio.
Sembra un mistero incomprensibile? Non completamente, se ci fidiamo di quello
che la Bibbia dice.
La Genesi afferma che, alla creazione, lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie
delle acque e Dio parlò. Disse: “Sia la luce e la luce fu” ... La Trinità era, dunque, presente alla
creazione: Dio, la sua Parola e lo Spirito.
L’Apostolo Giovanni, proprio quello che ha descritto la
guarigione del cieco, all’inizio del suo Vangelo spiega molto chiaramente che “nel
principio era la Parola, la Parola era con Dio e la Parola era Dio. Essa era
nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei
nessuna cosa fatta è stata fatta” (1:1,2). E più avanti dice : “La Parola è diventata carne (Gesù) e ha abitato per un tempo fra noi...”
(1:14). Il mistero diventa più chiaro, no?
La “Parola” che creò il mondo è la “Parola” che fece gli occhi del
cieco.
Che cosa fa ora la Parola? È il Figlio di Dio, salito in
cielo col suo corpo risuscitato e, in questo stesso momento, “il Figlio di Dio, mediante il quale Dio ha
creato i mondi, che è lo splendore della gloria di Dio e l’impronta della sua
essenza, sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza. Dopo aver
fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei
luoghi altissimi” (Ebrei 1:2,3) e l’Apostolo Paolo afferma: “Tutte le cose sono state create per mezzo di
Lui e in vista di Lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in
Lui” (Colossesi 1:16,17).
La Parola non solo ha partecipato alla creazione, ma oggi
sostiene (tiene insieme) la creazione stessa.
E questa Parola, tornata in cielo con un corpo glorioso e
trasformato, è anche il Salvatore e Signore di chi crede in Lui. Tu ci hai creduto ?
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