Un ragazzo mi ha chiesto: “Che ne pensi del piercing?”.
Onestamente, a certe cose penso poco. Quasi tutte le donne se lo fanno alle orecchie per mettersi gli orecchini. Io appartengo al gruppo che non se l’è fatto per paura di farmi bucare le orecchie e di sentire dolore. È da epoca immemorabile che non faccio neppure un’iniezione! Sarà vigliacchieria... ma a me va bene così.
La tendenza a farsi del male molti ce l’hanno. Pare che certi ragazzi di oggi si facciano delle incisioni sul corpo. Evidentemente si odiano.
Quando ero bambina, vivevo ai confini con l’Austria coi miei genitori e molti ex-ufficiali austriaci vivevano nella nostra città. Avevano delle terribili cicatrici sulle guance. Ho chiesto ai miei genitori che cosa avessero fatto e loro mi hanno spiegato che quei signori si facevano dei tagli da soli, per dimostrare che erano stati feriti in duelli. Era un segno di coraggio! Alcuni, perché le cicatrici fossero più evidenti, mettevano perfino sulla ferita aperta del sale. Così si rimarginava più lentamente e il segno era più evidente. Brrrrrrr...
Ma torniamo al piercing.
Se devo dire la verità, i piercing mi sembrano bruttarelli e mi pare che debbano dare una noia tremenda. Se ne avessi uno sulla lingua, come ho visto in alcuni, mi pare che lo vorrei sputare come si fa con un ossicino dimenticato nel risotto o la lisca di un pesce che non abbiamo vista mentre il pesce era ancora nel piatto. Se ce lo avessi fra le narici credo che starnutirei tutto il tempo. Suppongo che ci si faccia l’abitudine, ma perché torturarsi?
In America dove fanno statistiche su tutto, quasi anche sugli sbadigli del Presidente e dei suoi consiglieri, hanno fatto un’inchiesta sul piercing fra gli studenti universitari. I risultati sono apparsi sulla Rivista Psychology Today, del marzo 2005 e pare che chi si sottopone al piercing non lo farebbe solo per seguire una moda o tendenza. Sembra piuttosto che chi lo pratica in modo eccessivo tenti di compensare gli strascichi di eventi stressanti avvenuti nella loro vita, come grossi incidenti, malattie, abusi, morti tragiche di persone care. Voi che ne pensate?
A me pare che, una volta passata la moda (e passerà come tutte le mode) i buchi resteranno e a molti dispiacerà sembrare dei colabrodi.
Come diceva Manzoni: “Ai posteri l’ardua sentenza!”.
Io ho altre cose più interessanti a cui pensare per farmene un problema. Ciao!
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