Cara Maria Teresa, non capisco proprio perché gli anziani della mia chiesa dicono che non devo mettermi insieme col mio ragazzo, perché la Bibbia dice che non dobbiamo unirci con un infedele. Mi pare che un solo versetto della Bibbia sia troppo poco per rinunciare alla mia felicità. Io, a Nico, gli voglio un pacco di bene. Lui anche mi ama da morire e mi rispetta e dice che anche se non crediamo allo stesso modo (lui non crede che c’è un Dio perché nessuno ha provato che c’è), mi lascerà libera di credere come voglio e di frequentare la chiesa, quando ci sposiamo.Cara Maddalena, ho ricevuto molte lettere e telefonate come la tua e ti assicuro che gli anziani della tua chiesa ti abbiano dato consigli saggi. Ti hanno citato un versetto molto importante, che potrebbe bastare, ma ce ne sono molti altri.
Io non ci posso neppure pensare di rompere con lui, perché stiamo bene insieme e abbiamo tante cose che vediamo allo stesso modo. Io penso che potremmo trovare una via per metterci d’accordo e che gli anziani sono troppo stretti, e poi chi lo dice che non si convertirà. Io gli parlo del Signore e lui mi sta a sentire. Mia mamma dice che le sembra un bravo ragazzo. —Maddalena
Non ti conosco e non so niente di te, perciò scusa se, prima di tutto, ti faccio un paio di domande.
La prima è: hai davvero accolto nel tuo cuore il Signore e lo hai riconosciuto come il tuo Salvatore e Signore? Sai, i figli dei credenti, a volte, sono solo degli “evangelici” senza essere veramente dei credenti in Cristo. Mi spiego. Hanno fatto una piccola preghiera con la maestra della scuola domenicale, o a un campeggio o anche con la mamma o il papà, e si sono convinti di essere a posto. Forse si sono pure battezzati, ma non hanno mai preso sul serio la loro vita cristiana. Essere “evangelici”, per loro, è come essere “cattolici di nascita”. Cioè, aderiscono al credo della loro famiglia, e poi tirano avanti alla “come viene, viene”. Spero che non sia il tuo caso.
La seconda domanda è: vuoi davvero piacere a Dio o vuoi fare piacere a te stessa?
Gesù ha detto che, se lo amiamo, ubbidiamo ai suoi comandi, cioè alla sua parola. E proprio della Parola voglio parlare, perché essa dice molto sul soggetto che ti sta a cuore, oltre al versetto validissimo che non dobbiamo unirci con un infedele (2 Corinzi 6:14), che gli anziani ti hanno citato.
Dio è il nostro Creatore, che ci capisce a fondo e che sa che siamo fragili e, allo stesso tempo, capoccioni; perciò ci spiega le cose con grande pazienza e sotto vari punti di vista.
Tu sai che Gesù ha detto che, per andare in cielo, bisogna “nascere di nuovo”, il che significa, che, se accogliamo Gesù nella nostra vita, Lui fa di noi delle nuove creature, siamo salvati e entriamo a far parte della famiglia di Dio (Giovanni 1:11,12). Questo comporta molte cose. Ascolta...
- Nella seconda lettera di Pietro (1:4), è detto che il credente riceve la “natura divina”, mentre il Signore Gesù ha affermato che chi non crede in Lui è figlio del diavolo (Giovanni 8:44) e Paolo chiama i non credenti “figli d’ira” (Efesini 2:3). Perciò: tu, se sei credente, hai la natura di Dio e Nico, anche se è un bravo ragazzo, ha la natura del diavolo.
- Nella prima lettera ai Corinzi è detto che i credenti hanno “la mente di Cristo” (2:16). Questo non vuol dire che diventano infallibili, ma che hanno la capacità di pensare secondo i pensieri di Dio. Due versetti prima (v.14) è detto che i non credenti hanno la mente “carnale” e trovano senza senso i pensieri spirituali. Perciò i tuoi pensieri e quelli di Nico vanno diamentralmente in due direzioni opposte.
- Quando diventiamo credenti, il nostro corpo diventa il tempio dello Spirito Santo (1 Corinzi 6:19). Il non credente non ha lo Spirito in lui.
- I credenti sono chiamati “figli di luce” e sono chiamati a camminare nella luce (Efesini 5:7,8). Chi non è credente cammina nelle tenebre. Logicamente, luce e buio non stanno insieme.
Perciò Dio ti dice di non fare sciocchezze e di stare in campana: sei libera di scegliere, ma non potrai scegliere i risultati delle tue scelte. E non ti posso dire, quanti ragazzi, maschi e femmine, sono venuti a piangere da me e mio marito, sulle loro scelte sbagliate. Perciò, pensaci. E dai retta agli anziani della tua chiesa.
cara Maria Teresa, questo è un' altro dei tuoi messaggi, o riflessioni, o chiamale come vuoi, che dovrebbero essere lette da tante, tante persone - che però forse non leggono il tuo blog. La mia proposta è la stessa di qualche anno fa: perchè non fai un libro di "consigli pratici" - per regalare, per citare, per usare in tantissimi occasioni. Pensaci su - preghiamo per la idea! Un abbraccio da Karin
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