Figli difficili - 2

La mia amica Rossella mi ha fatto sapere che ha provato a fare come dicevo io, e che sembra che qualche piccolo progresso ci sia. Ma ha aggiunto: “Che fatica! Il mio piccolo ha solo tre anni, ma che volontà di ferro!”

E brava Rossella! Qualche giorno fa sembrava ridotta alla disperazione per via di un figlio disubbidiente e difficile. L’avevo incoraggiata a essere ferma e a esigere l’ubbidienza. Ha provato a tener duro col suo bambino di tre anni e le sembra di vedere qualche miglioramento.

Rossella, continua sulla strada della fermezza, ma fai anche attenzione che la tua casa non diventi una specie di caserma e tu un Caporal Maggiore che ha a che fare con una recluta.

Oltre alla fermezza ci vogliono anche molto amore e molte lodi.

L’amore si esprime fisicamente con abbracci e coccole. Con parole e sorrisi e elogi (possibilmente fatti in pubblico). Con gesti di gentilezza, ringraziando il bambino profusamente per ogni cosa buona che fa e raccontando al papà ciò che di bene ha fatto, quando torna a casa dal lavoro. È importante che il papà sappia che ha fatto delle cose buone. Se gli si raccontano solo delle cose cattive, al suo rientro finirà per essere considerato solo un questurino con le manette in tasca!

Si dice che per ogni sgridata ci vorrebbero dieci lodi. Personalmente sono convinta che se ce ne fossero tre o quattro sarebbe già molto bello.

Io usavo anche premi. Quando erano piccoli, i miei si accontentavano facilmente. Perciò usavo stelle da appiccicare su un cielo blù e mele con cui decorare la figura di un albero appeso bene in vista, o soldini da mettere in un vasetto di vetro dove si potevano vedere. Poi si contavano le stelle, le mele o i soldi e si procedeva con lodi, applausi e una gita dal gelataio. Più da grandi si può usare il sistema dei “buoni” da usare per qualche progetto speciale e si decide la quantità di “buoni” necessaria per ottenere il premio. La quantità deve essere ragionevole. Se no, i ragazzi si scoraggiano.

Naturalmente anche le trasgressioni devono essere notate e calcolate. Ma con una certa indulgenza, a meno che non siano mancanze gravi. Le bugie non erano, per esempio, tollerate a casa nostra. E neppure erano condonate l’arroganza, la mancanza di cortesia e le disubbidienze fatte di proposito. Fin da piccoli, i figli si devono abituare a comportarsi come esseri civili.

Auguri, Rossella, e a tutti voi!

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