Mettiamo che...

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Si fa molto parlare della fine del mondo. Dovrebbe succedere quest’anno. La gente ci ride su e forse ci ridi pure tu. Anche quando siamo entrati nel 2000 doveva succedere chissà che cosa e la gente è corsa a fare provviste di cibo e carburante, ma non è successo niente di catastrofico.
 

Però, se un giorno succedesse (e succederà) qualcosa di simile a quello che sto per scrivere, da che parte saresti? Con gli scomparsi, coi confusi o coi disastrati?

STUPORE NEL VILLAGGIO

“Hai più visto Giuseppe?”

“Giuseppe chi?”

“Il vecchietto che viveva da solo, in via Garibaldi... al primo piano... quello che si fermava sempre a parlare coi bambini al parco-giochi e gli diceva di stare buoni, così Gesù era contento...”

“Ho capito. Forse ha paura del freddo e resta a casa al caldo.”

Marta e Flavio chiacchierano prendendo il caffè della mattina, prima di accompagnare i bambini a scuola. Hanno tre figli e solo il più grande va già alle medie. Si vogliono molto bene e sono veramente delle brave persone. Tutti casa, famiglia e lavoro. Lei addirittura fa volontariato.

“Mamma, sai una cosa?” si intromette Giorgio, il figlio di 12 anni, quello che fa le medie, entrando in cucina. “Provo e riprovo, ma Daniele non mi risponde. Il telefonino è acceso... Volevo che mi dicesse come aveva tradotto una frase di inglese. Lui ci aiuta tutti perché l’inglese lo sa... Sua mamma è americana...”

“Vai a scuola un po’ prima” dice il papà, “e, quando lo vedi, ti fai aiutare”.

“Buona idea!”

Marta commenta: “È veramente una bella famiglia quella di Daniele... Sono sempre un po’ fissati con la Bibbia, ma si vede che ci credono. Anzi hanno regalato il calendario evangelico a tutti nella classe... A proposito, abbiamo dimenticato di appenderlo... chissà dove è finito!”.

Giorgio va a scuola e Daniele non c’è. Neppure sua sorella, che fa la seconda, si è vista. Nessuno sa perché sono assenti, ma nessuno si preoccupa. Avranno l’influenza; ce n’è tanta in giro.

Passa un altro giorno e la famiglia di Daniele è come sparita. Il bucato è steso sul loro balcone da parecchi giorni, la macchina è in garage. Tutto sembra normale. Ma è strano.

In paese se ne parla e Flavio commenta: “Anche Giuseppe è sparito... Quasi, quasi avverto i Carabinieri. Vecchio com’è, potrebbe essersi perso la memoria e girare per la campagna”.

È un fatto che anche alla televisione si parla di avvenimenti strani e di persone scomparse in tutti i paesi del globo. Famiglie intere che non si trovano più, parenti in ansia, un autobus che portava i bambini a scuola finito in una scarpata. Nessuna traccia dell’autista.

Il Papa ne parla all’Angelus e prega per gli scomparsi... Piano piano si fanno molte ipotesi. Un rapimento in massa da parte degli extra-terrestri? Un’emigrazione concertata da tempo... ma per dove? Un’epidemia di suicidi... ma dove sono i corpi?

Finalmente un collega di Flavio, che aveva fatto amicizia col papà di Daniele, un giorno butta lì una frase: “E se fosse successo quello che quell’evangelico cercava di spiegarmi? Mi diceva che dovevo convertirmi a Gesù, perché non c’era tempo da perdere... perché Gesù aveva promesso di tornare a prendere i veri credenti in Lui? Ma... non mi sembrava possibile, eppure... chissà?”  
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Il Signore Gesù ha promesso che tornerà improvvisamente a rapire coloro che hanno creduto in Lui e formano la sua vera chiesa. Tutta la situazione mondiale di crisi, disorientamento morale, violenza e confusione sembra indicare che il suo ritorno sia imminente.
 

Tu hai le valigie pronte?
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