Un cuore gioioso e generoso. Ce l’hai?


“Quando si mettono a prendere in braccio i bambini, è sempre un brutto segno” diceva un nostro vecchio amico di famiglia quando guardava in TV politici e religiosi che baciavano e accarezzavano i bambini fra la folla. “È pura demagogia. A quelli, dei bambini non importa niente”. Spero che non avesse ragione, ma è vero che, essendo cresciuta durante una dittatura, di demagogia e di esternazioni ne ho viste molte.

Però è un fatto che la voglia di mettersi in mostra e di farci vedere buoni e amorevoli ce l’abbiamo un po’ tutti. È molto difficile fare del bene, senza provare il segreto e inconfessato desiderio di essere notati. Che ne so, quando abbracciamo un poveretto un po’ sporco, o ci fermiamo a parlare con una persona limitata di intelligenza, o portiamo un regalo a qualcuno che è nel bisogno, non ci dispiace se qualcuno lo nota. La nostra vecchia natura carnale fa sempre capolino!

Gesù ha detto parole severe su chi vuole mettersi in mostra. Oggi non si tratta di un “MA IO VI DICO”, ma solo di un “IO VI DICO” pieno di autorità, che non riguarda l’antica legge di Mosè, ma la condotta morale di un seguace di Cristo.

A Gesù non sfuggiva nulla. Egli vedeva nel profondo dei cuori delle persone.  Notava sentimenti e intenzioni. Una volta, è detto che stava vicino al tesoro delle offerte nel tempio e osservava l’atteggiamento di coloro che vi mettevano del denaro. Vedeva il “quanto” e il “come”. Un po’ spaventoso, non vi pare(?), perché anche oggi Lui continua a osservarci e vede esattamente lo stato del nostro cuore.

Nel Vangelo di Matteo (6:1-4), per esempio, Egli parla di come si deve donare. “Guardatevi dal praticare la vostra giustizia davanti agli uomini, per essere osservati da loro... quando fai l’elemosina, non far suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere onorati dagli uomini. IO VI DICO in verità che questo è il premio che ne hanno. MA, quando fai elemosina non sappia la tua sinistra quello che fa la destra, affinché la tua elemosina sia fatta in segreto e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne dia la ricompensa”.

Condividere ciò che abbiamo con chi è nel bisogno è importante, donare dei nostri beni per sostenere l’opera dell’evangelizzazione e provvedere il necessario per chi predica il Vangelo, come pure contribuire per il buon funzionamento della nostra comunità, non è solo un bene. È un ordine. Però è un gran male farlo per esere visti, lodati e riconosciuti come generosi.  

Molti anni fa, mio marito ed io abbiamo pensato a un progetto più grande di noi: mettere delle inserzioni evangelistiche sui settimanali secolari, come TV SORRISI E CANZONI, cioè la Guida TV, OGGI, SELEZIONE e L’ALMANACCO BARBANERA. Volevamo entrare nelle case di migliaia di Italiani col Vangelo e la pagina stampata, quando la TV non era ancora in tutte le case e anche la radio era poco usata dagli evangelici. Ci volevano molti soldi, che non avevamo, ma ci siamo buttati. Il Signore ha toccato molti cuori, ma un dono molto consistente, inaspettato e anonimo ci ha permesso di riempire una pagina di alcuni numeri di SELEZIONE con la buona notizia del Vangelo. Abbiamo sentito, tempo dopo, che quel dono era venuto da una vedova non ricca che ce lo aveva lasciato alla sua morte. Bello, no?

Chi dona per essere visto dagli uomini è ammirato, e forse invidiato, dagli uomini. Chi dona di cuore e per amore è apprezzato da Dio, il quale non rimane mai debitore. La Parola di Dio lo dice chiaramente: “Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo, non di mala voglia nè per forza, perché Dio ama un donatore gioioso... Colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della vostra giustizia” (2 Corinzi 9:7,10). Una bella promessa.
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