Il vizio di aggiungere qualcosa alla Parola di Dio c’è sempre stato. Le aggiunte sono sempre pericolose, perché spesso travisano il significato del testo.
Potrei prendere, adesso, la palla al balzo e fare una lista di tutto quello che la Chiesa Romana ha aggiunto alla dottrina biblica, in nome della tradizione, e di come è riuscita a travisare il puro evangelo, ma mi basta sottolineare le parole di Gesù che hanno a che fare col “MA IO VI DICO” di oggi. Eccole.
“Voi avete udito che fu detto: “Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico”, MA IO VI DICO...”.
Per amore di precisione nel Libro del Levitico (19:18), il versetto della legge di Mosè, citato dal Signore dice esattamente: “Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono il Signore”. L’aggiunta “e odia il tuo nemico” era una pura e gratuita libertà dei rabbini.
Dio ha sempre insegnato a odiare il peccato, ma non il peccatore ed è esattamente ciò che fa Lui stesso da millenni. Il dono di suo Figlio per salvare i peccatori ne è stata la prova suprema.
Col suo MA IO VI DICO, Gesù mette i puntini sulle i. “Ma io vi dico: “Amate i vostri nemici, benedite quelli che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano e pregate per quelli che vi maltrattano e vi perseguitano”. Altro che “odiate i vostri nemici”!
Notate il crescendo nelle parole del Signore: amate, benedite, fate del bene, pregate.
Si può amare passivamente, non facendo del male, non reagendo con rabbia, non meditando una vendetta. Ma non è necessariamente amore. Può essere solo prudenza o opportunismo.
Gesù ordina: “Amate” e spiega come questo amore si manifesta nella pratica. E da cosa comincia. “Benedite quelli che vi maledicono”, cioè “dite bene” di quelli che dicono male di voi. Qualche cosa di buono riguardo a chi ci fa del male si può sempre trovare. Ci vorrà uno sforzo, ma varrà la pena farlo. “Una parola dolce calma il furore” dice il Libro dei Proverbi. Spesso una parola conciliante fa miracoli.
Ma Gesù rincara la dose: “Fate del bene a quelli che vi odiano” . L’amore cristiano è attivo e agisce. A volte è duro praticarlo. Gesù ha lavato i piedi anche a Giuda e certo lo ha fatto con amore, anche sapendo quello che Giuda gli avrebbe fatto.
Una mia zia aveva una nuora che odiava. La nuora era una ragazza gentile, buona come il pane e allegra. La suocera, chissà perché, l’aveva presa in antipatia e la poveretta non ne poteva fare una di giuste. Quando la suocera si è ammalata, la nuora, però, l’ha curata per mesi in maniera esemplare, senza essere mai ringraziata. Quello era vero amore operante!
“Pregate per quelli che vi maltrattano e vi perseguitano”. Si può pregare molto sbagliatamente per chi ci fa del male, chiedendo a Dio di punirli, di far ricadere su loro il male che fanno. Invece, si può pregare “bene”, chiedendo il bene di chi ci fa del male, dopo avere perdonato ciò che ci hanno fatto.
E il Signore conclude, “...affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli” cioè dimostriate che siete dei veri figli di Dio, simili a Lui. Infatti, Dio è buono e lo dimostra “poiché fa levare il suo sole sui malvagi e sopra i buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”.
La conclusione di Gesù lascia senza parole: “Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. Non è un’optional. È un ordine.
Se non siete ancora convinti di aver bisogno di una “nuova nascita” e di una “nuova natura”, per potervi avvicinare agli standard di Dio, non so cosa di più potebbe dirvi Gesù. Pensateci.
Parleremo ancora alcune volte di altri “ma” di Gesù. Ciao!
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