La lettera di Sonia conteneva anche un particolare molto tenero: “Era così carino, con le manine chiuse a pugno, e sembrava che sorridesse. Avrei voluto stringerlo a me, ma lo hanno portato via molto presto”. E concludeva: “Dimmi se lo rivedrò e se ho il diritto di piangerlo. Mi hanno detto che dovrei rallegrarmi, perché di sicuro non avrà una vita di dolore... Aiutami tu che sei una mamma”.
Cara Sonia, Vorrei abbracciarti e stringerti forte, ma purtroppo sei lontanissima, addirittura in un altro continente. Piangi quanto ti pare e fai il tuo lutto come ti senti meglio. Il Signore Gesù ha pianto davanti alla tomba di Lazzaro, pur sapendo che fra pochi momenti lo avrebbe risuscitato. Ma sapeva che la morte è una realtà che si sarebbe ripresentata, per Lazzaro stesso, e che fa male. Una realtà che ci lascia perplessi, soprattutto quando ci sembra ... ingiusta, come quella di un piccino tanto desiderato e aspettato e che, per una ragione che Dio solo conosce, non viene alla luce.

Per quello che riguarda te, cara, io non ti conosco e non ho idea di quale sia la tua condizione spirituale. Se hai capito di essere una persona che per natura pecca e che perciò non merita di andare in cielo, ma hai creduto col cuore che Gesù è venuto in terra per salvare i peccatori e lo hai accolto nella tua vita come Salvatore e Signore, la Parola di Dio ti dà la certezza che un giorno, in cielo, rivedrai il tuo piccolino. Se no, ti supplico di aprirti all’amore di Gesù e di accettare il suo dono di salvezza.
Se tu volessi leggere un libro, pieno di amore e di tenerezza, che può aiutarti a affrontare il tuo dolore, riempirti di pace e di sicurezza, per oggi e per sempre, ti consiglio di leggere “AL SICURO FRA LE BRACCIA DI DIO”. Ti farà del bene.
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